Disegno di Rogério Puhl |
"C’è bi-sogno di parole nuove,
idee rinfrescanti, che non siano solo momentanee come (tormentoni)acquazzoni
estivi, che arrivano improvvisi e dopo aver stuprato l’azzurro del cielo,
veloci come puttanieri in cerca di sfogo dalle gelide lenzuola delle mogli, fermano
la polvere depositata per settimane sul bitume, di una consistenza ormai
viscosa.
C’è bi-sogno di quelle parole,
che diventano semplificazioni di ragionamenti incomprensibili, che diventano
digeribili pure dai profani. Quei ragionamenti improvvisi, che ti resuscitano
dal torpore notturno nel bel mezzo di un (bi)sogno lucido.
Un bi-sogno, che diventa necessità
per chi lavora con le mani collegate in presa diretta con la mente. Usare aree
vaste di entrambi gli emisferi contemporaneamente. Sfruttare zone sempre nuove
del cervello per non rimanere impantanati nell’ovvietà e nella quotidianità.
Non scivolare mai nella trappola del banale e del luogo comune.
C’è bisogno di “svuotare la
tazza”. Svuota la mente se vuoi riempirla di cose nuove. Brucia la mappa prima
di iniziare un viaggio.
C’è bi-sogno di non
procrastinare. C’è bi-sogno di non abbarbicarsi a credenze e ricette
pre-stabilite, né a persone, cose o animali. Tutto è destinato ad avere una
fine e non è legandoti una zolletta di zucchero al dito che le eviterai di
sciogliersi se viene immersa nel caffè. Finirai inevitabilmente per scottarti il dito.
C’è bi-sogno di lasciar fluire
l’energia che contiene il proprio corpo e spargerla nel mondo quando se ne avverte il bi-sogno. C’è bi-sogno di amare, ma prima c’è bi-sogno di farsi un’idea
corretta di cosa in realtà sia l’amore. Il concetto più discusso del mondo. Il
sentimento meno compreso. Il sentimento più odiato.
Se si “odia l’amore”
probabilmente c’è qualcosa che non va in noi stessi o nella concezione che ci
siamo creati. Se abbiamo paura dell’amore ci sbagliamo. Non è l’amore che ci fa
paura, ma il modo in cui “non” lo abbiamo digerito. Se si teme l’amore si ha
bisogno dell’amore. C’è bisogno di eliminare la paura o almeno arginarla con
sacchi di amore, disposti in modo da formare dighe nei punti in cui il letto della
vita non riesce a contenere il flusso.
C’è bi-sogno di aprire le
valvole. C’è bi-sogno di far fluire le idee. C’è bi-sogno di ricercare, capire
l’esistente, assorbire gli insegnamenti, ascoltare le opinioni e poi c’è bi-sogno
di lasciar passare via tutto. C’è bi-sogno di cercare assiduamente il
miglioramento, ma non ossessivamente. C’è bi-sogno di conoscere i propri limiti
e per farlo bi-sogna raggiungerli, stuzzicarli, stimolarli e dissacrarli; ci si accorgerà che
sono più volubili di quanto credessimo.
C’è bi-sogno di avere dei bi-sogni.
Sogni doppi. Una parte la vivi nella tua mente. La seconda, quella che si è
sdoppiata, hai bi-sogno di viverla sul serio.
C’è bi-sogno di dare sfogo al tuo
bi-sogno, coltivarlo, assecondarlo, esaminarlo da tutte le prospettive poi tuffarsi
a capofitto e finalmente soddisfarlo!"
(Liberamente ispirato a riflessioni notturne)
In fondo ad ogni post potete esprimere le vostre reazioni senza dover per forza commentare ed in modo assolutamente anonimo cliccando nelle caselline: "Divertente", "Interessante" o "Non mi piace".
Grazie, alla prossima!
come sempre penso che sei un fenomeno che soffre di insomnia creativa!!!!!!
RispondiEliminaUn sonnambulo funambolo sul filo delle idee per non cadere nella routine...fico...grazie! :)
RispondiEliminaascoltarsi e farsi attraversare da quello che c'è, senza giudizio
RispondiElimina